Riconfinamento Catastale
Tra le pratiche più odiate dai topografi, ma anche la più intrigante, vi è il riconfinamento catastale. Nella migliore delle ipotesi il professionista incaricato si trova a dover controbattere un collega nel dimostrare, competenza ed esperienza alla mano, la reale linea di confine tra due fondi di cui uno è di proprietà del proprio committente. Solitamente i tecnici diventano tre, nel caso si proceda giudizialmente, infatti il giudice nomina nelle udienze di riconfinazione un Consulente Tecnico d’Ufficio. Per procedere con ordine e capirci qualcosa è necessario capire come la giurisprudenza regola tali pratiche.
Il riconfinamento catastale e l'apposizione dei termini avviene quando un proprietario di un fondo desidera stabilire o obbligare il vicino a rendere visibili e permanenti i confini delle loro proprietà contigue, questo avviene a spese comuni e mediante l’apposizione degli appropriati termini o segni lapidei.
Questa operazione presuppone che la linea di confine risulti già nota e con una certa precisione, se così non fosse si dovrà provvedere ad un’azione di regolamento di confine nota come riconfinamento catastale o più semplicemente riconfinazione.
Il Codice Civile al “Capo IV: Delle azioni a difesa della proprietà”, attraverso due articoli disciplina questo intervento.
Art. 950 Azione di regolamento di confini
Nel caso in cui i termini o segni di confine risultino visibili ma vi sia il dubbio che siano messi arbitrariamente o si siano spostati dal luogo originario ove erano stati posti, il vicino potrà sempre chiedere il regolamento del confine. Tale azione è di competenza del Giudice che solitamente provvede alla nomina di un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU).
La sentenza della Corte di Cassazione n. 5911 del 31.10.1988 ribadisce che nelle controversie confinarie la prima cosa che il professionista deve fare è indagare sull’esistenza di mezzi di prova diversi dalle mappe catastali, a questi si ricorrerà solo in caso di mancanza o idoneità di altri elementi.
Le mappe catastali sommano una serie di errori tali che dall'impianto meccanografico in poi non sono attendibili ai fini di una causa di riconfinamento
Il riconfinamento catastale e l'apposizione dei termini avviene quando un proprietario di un fondo desidera stabilire o obbligare il vicino a rendere visibili e permanenti i confini delle loro proprietà contigue, questo avviene a spese comuni e mediante l’apposizione degli appropriati termini o segni lapidei.
Questa operazione presuppone che la linea di confine risulti già nota e con una certa precisione, se così non fosse si dovrà provvedere ad un’azione di regolamento di confine nota come riconfinamento catastale o più semplicemente riconfinazione.
Il Codice Civile al “Capo IV: Delle azioni a difesa della proprietà”, attraverso due articoli disciplina questo intervento.
Art. 950 Azione di regolamento di confini
- Azione di regolamento di confini: Quando il confine tra due fondi è incerto, ciascuno dei proprietari può chiedere che sia stabilito giudizialmente. Ogni mezzo di prova è ammesso. In mancanza di altri elementi, il giudice si attiene al confine delineato dalle mappe catastali.
- Azione di riconfinazione e apposizione dei termini: Se i termini tra fondi contigui mancano o sono diventati irriconoscibili, ciascuno dei proprietari ha diritto di chiedere che essi siano apposti o ristabiliti a spese comuni.
Nel caso in cui i termini o segni di confine risultino visibili ma vi sia il dubbio che siano messi arbitrariamente o si siano spostati dal luogo originario ove erano stati posti, il vicino potrà sempre chiedere il regolamento del confine. Tale azione è di competenza del Giudice che solitamente provvede alla nomina di un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU).
La sentenza della Corte di Cassazione n. 5911 del 31.10.1988 ribadisce che nelle controversie confinarie la prima cosa che il professionista deve fare è indagare sull’esistenza di mezzi di prova diversi dalle mappe catastali, a questi si ricorrerà solo in caso di mancanza o idoneità di altri elementi.
Le mappe catastali sommano una serie di errori tali che dall'impianto meccanografico in poi non sono attendibili ai fini di una causa di riconfinamento
Individuazione particelle catastali
L'estratto di mappa, o mappa catasto, è la rappresentazione grafica, in scala 1:1500, o altre scale, della sagoma di quel terreno, dei terreni limitrofi e dei fabbricati sovrastanti, riferiti ad una determinata porzione di foglio catastale. Si richiede quando si necessita rilevare i confini e le aree di pertinenza di un determinato immobile.
Lettura di un estratto di mappa
All'interno della sagoma viene riportato il numero identificativo della particella catastale. Quando l'identificativo è in "grassetto" individua la particella utilizzata per richiedere l'estratto. Le sagome con contorno grigio chiaro delimitano aree di terreni o pertinenze urbane. Le sagome individuate con la colorazione interna grigia delimitano fabbricati urbani. Quando riportano il simbolo ~ l'unità immobiliare risulta essere "graffata" (unita) all'area di pertinenza riportando così lo stesso identificativo di particella (o mappa).
All'estremità della mappa catastale (o estratto di mappa) vengono riportati il comune ed il foglio di riferimento.
Tipologia estratto di mappa:
L'estratto di mappa può essere richiesto nel formato A3 e formato A4, indicando la provincia, il comune, il foglio, la sezione, la particella (o mappale)
qui sotto alcuni esempi di mappe catastali e sovrapposizioni alle mappe satellitari
Lettura di un estratto di mappa
All'interno della sagoma viene riportato il numero identificativo della particella catastale. Quando l'identificativo è in "grassetto" individua la particella utilizzata per richiedere l'estratto. Le sagome con contorno grigio chiaro delimitano aree di terreni o pertinenze urbane. Le sagome individuate con la colorazione interna grigia delimitano fabbricati urbani. Quando riportano il simbolo ~ l'unità immobiliare risulta essere "graffata" (unita) all'area di pertinenza riportando così lo stesso identificativo di particella (o mappa).
All'estremità della mappa catastale (o estratto di mappa) vengono riportati il comune ed il foglio di riferimento.
Tipologia estratto di mappa:
L'estratto di mappa può essere richiesto nel formato A3 e formato A4, indicando la provincia, il comune, il foglio, la sezione, la particella (o mappale)
qui sotto alcuni esempi di mappe catastali e sovrapposizioni alle mappe satellitari
Georeferziare la mappa
Georeferenziare: significa assegnare una latitudine e una longitudine ad alcuni punti della mappa (almeno tre, ma più sono, maggiore sarà la precisione) in modo che basandosi su questi il navigatore saprà dove posizionare sulla superficie terrestre il nostro pezzettino.
Molti casi la particella si trova in posti isolati, impervi o sconosciuti ,
in questo caso è utile fare una sovrapposizione del foglio catastale con le particelle di proprietà e la mappa di Google (satallitare) .
Molti casi la particella si trova in posti isolati, impervi o sconosciuti ,
in questo caso è utile fare una sovrapposizione del foglio catastale con le particelle di proprietà e la mappa di Google (satallitare) .